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La AI: complessità e campo morfogenico

  Le “valli” come passaggi da un registro linguistico a un altro, potrebbero aver affinità col paesaggio epigenetico, ricordano il “creodo” in Waddington raffigurato con l’immagine della cellula come una sfera o una palla che precipita da una collina con le regioni ed i pendii dando origine a configurazioni incidono sui percorsi condizionati da diversi “fattori epigenetici”. La formazione di ogni corpo dipende non solo dall’apporto genetico ma dal ruolo importante che vi giocano le differenti modalità di “espressione” dei geni. Il “paesaggio epigenetico” di Waddington è come un foglio con dei “pendii”, ovvero i geni, che svolgono la funzione di collegamento con le “valli” che, a loro volta, sono quei “fattori epigenetici” che incidono sull’espressione genica dell’embrione nelle differenti “regioni”: l’esito del “processo epigenetico” avviene indipendentemente dai geni che ha l’individuo come accade per l’ output del LLM che non dipende in modo lineare dal prompt ovvero il ragi...

GIACINTO PLESCIA: A PROPOSITO DELLA RECHERCHE DI PROUST





Proust, nella Recherche,  disvela il pensiero poetante in/visibile: è l’essersi che c'è o si eventua dal  nulla, è ideale apparire nell’ essere la più apparente o apparenza  ideale.

La verità non è più la Platonica visione ideale, la fenomenica o noumenica  purezza ma la singolarità  dell'evento che si dà senza perché, quale Gegenstand dell'evento-visione proustiana, o evidenza  dolorosa, quale verità inedita: il mondo non è stato creato una volta per tutte, ma lo è ogni qual volta sorge un nuovo evento e ci appare  nella sua differenza ontologica.

È la differenza che crea l’evidenza della verità capace di vedere e sentire più profondamente le  differenze: è il segnale che il pensiero ha scoperto e stabilito i nessi tra eventi, fenomeni e noumeni

 

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