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La AI: complessità e campo morfogenico

  Le “valli” come passaggi da un registro linguistico a un altro, potrebbero aver affinità col paesaggio epigenetico, ricordano il “creodo” in Waddington raffigurato con l’immagine della cellula come una sfera o una palla che precipita da una collina con le regioni ed i pendii dando origine a configurazioni incidono sui percorsi condizionati da diversi “fattori epigenetici”. La formazione di ogni corpo dipende non solo dall’apporto genetico ma dal ruolo importante che vi giocano le differenti modalità di “espressione” dei geni. Il “paesaggio epigenetico” di Waddington è come un foglio con dei “pendii”, ovvero i geni, che svolgono la funzione di collegamento con le “valli” che, a loro volta, sono quei “fattori epigenetici” che incidono sull’espressione genica dell’embrione nelle differenti “regioni”: l’esito del “processo epigenetico” avviene indipendentemente dai geni che ha l’individuo come accade per l’ output del LLM che non dipende in modo lineare dal prompt ovvero il ragi...

HÖLDERLIN di GIACINTO PLESCIA


GIACINTO PLESCIA PAESAGGIO TOSCANO DIPINTO AD OLIO


La verità sublime è il mostrarsi, abnegarsi, manifestarsi dell'excstasi della finitezza dell’essere.

Hölderlin è l'archegete ontopologico che apre e si apre al sublime, è l'epigenesi del pensiero poetante sublime, è l'archegete della sublime transontologia della differenza. 

Hölderlin è l'archegeta dell' eristica ontopologica sublime dell'ontopologia sublime della dea Eris che si eventua quale non-fondamento o fondatezza abissale del sublime, l’essere sublime nel nulla sublime afenomenico, anoumenico, aepistemico, aermeneutico.


Il sublime si eventua anche nel nulla, sull’abissale fondatezza, anzi il sublime è il nullo fondamento dell'essersi o la dismisura del nulla o del niente quale eventuanza del sublime.

Perciò c'è il sublime piuttosto che il nulla, quale differenza ontopologica che si dà al di là di tutte le differenze del niente, o della bellezza ideale fenomenica o noumenica epistemica, tale da eclissare tutti i fenomena.

Per Hölderlin l’essere è la sublime dinamica della differenza ontopologica sublime: l’essere eventuanza sprofonda nell'Essere sublime, l’essere è il dispiegarsi della diffe -
renza sublime nel pensiero poetante sublime.


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