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La AI: complessità e campo morfogenico

  Le “valli” come passaggi da un registro linguistico a un altro, potrebbero aver affinità col paesaggio epigenetico, ricordano il “creodo” in Waddington raffigurato con l’immagine della cellula come una sfera o una palla che precipita da una collina con le regioni ed i pendii dando origine a configurazioni incidono sui percorsi condizionati da diversi “fattori epigenetici”. La formazione di ogni corpo dipende non solo dall’apporto genetico ma dal ruolo importante che vi giocano le differenti modalità di “espressione” dei geni. Il “paesaggio epigenetico” di Waddington è come un foglio con dei “pendii”, ovvero i geni, che svolgono la funzione di collegamento con le “valli” che, a loro volta, sono quei “fattori epigenetici” che incidono sull’espressione genica dell’embrione nelle differenti “regioni”: l’esito del “processo epigenetico” avviene indipendentemente dai geni che ha l’individuo come accade per l’ output del LLM che non dipende in modo lineare dal prompt ovvero il ragi...

LEIBNIZ E LA DYNAMIS di GIACINTO PLESCIA

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Leibniz ideò la dinamica sublime, spiegò il moto quale dispieganza di forze, dynamis, si fondò sull'idea di dinamiche sublimi o fondamenta dinamiche. Ma la dinamica d'attrazione non era riducibile in un equilibrio statico. 

Thom svelò che non è possibile pensare nulla senza la matematica sublime o ontopologica: l’essere è la singolarità transinfinita della transplendenza, è la luce, è la dynamis sublime che trattiene la  volta celeste e con-tiene insieme, non  è semplice fondale o sfondo. 

L’infinità sublime è pura potenzialità, o sublatione sublime o evidenza fenomenica, quale pura potenzialità  o dynamis matematica sublime delle dinamiche: una variazione, fluttuazione non misurabile, un non-nulla al di sotto della misura, può determinare l’evoluzione di una dinamica.


Le dinamiche non-lineari cambiano la dynamis delle variabili spazio temporali o lo spazio-tempo della fisica o l' epifenomeno del movimento ontogenico.

Le varianze della curvatura dello spazio nella relatività spazio-temporale, ad intervalli infinitesimali dell’analisi non standard, si ispirò al transinfinitesimale di Leibniz.  

Nel P. Philateti, Leibniz ideò gli spazitempi sublimi postrelativistici di Kaluza.

La singularité physique della dynamis della verità come un tenere-per-vero fonda la dynamis sublime o l' essere volontà di potenza, in tale consapevolezza si erge dinanzi all'endente della metafisica dinamica, è quell'evento Ereignis-dynamis nel quale la verità sull'endente muta e si spinge  nella  dynamis infinita sublime.

Un evento fondamentale della dynamis o potenza non conosce fini in sé, ai quali giungere per fermarvisi, può solo ritornare in sé stessa, senza che il movimento del mondo sfoci in qualche stato finale, sussistente in sé.

E poiché l'attuarsi perenne e senza fini della dynamis è finito l'endente del ritorno deve essere eterno.

Tale dynamis è costruttiva, poiché costruisce ciò che ancora non è presente, curando il fondamento; è distruttiva o decostruttiva poiché in ogni costruire è implicato il distruggere. 

La dynamis è l'elevarsi in alto del sublime infinito o eventuarsi della dynamis dell'essere sublime.


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