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La temporalità da Bergson a Proust e Hawking

  La temporalità da Bergson a Proust e Hawking La “corrispondenza di amorosi sensi” tra filosofia, letteratura, arte e fisica è presente ne Alla ricerca del tempo  perduto di Proust, nell' Ulisse di Joyce, e in fisica: nel primo caso la durée e la memoria dominano le pagine, nel secondo caso il flusso di coscienza dell'irlandese travolge il lettore  infine, nel caso della fisica, il tempo terrestre, nel buco nero, si annulla ed assume uno status del tutto differente dalla temporalità che sperimentiamo nella nostra vita. Il tempo della scienza e della coscienza La metafora dello “srotolamento del passato verso il rotolamento del futuro” rappresenta la visione lineare , continua e progressiva del tempo che si dispiega in modo sequenziale , con un passato che si accumula e un futuro che si avvicina: è il tempo della scienza. Bergson , in contrasto con la concezione fisico meccanicistica del tempo, distingue tra il tempo spazializzato della scienza , la successione ...

Il “bello” ai tempi dei social, la riflessione di Giacinto Plescia

  

LA CALUNNIA DI APELLE DI SANDRO BOTTICELLI


Il pensiero di un filosofo moderno

Una canzone di Gianna Nannini https://it.wikipedia.org/wiki/Gianna_Nannini  dice che il “sublime” è un gradino oltre il concetto di “bello” e che è “impossibile”  definire compiutamente con le categorie interpretative prevalenti. 

D’altronde, la Bellezza è diventato un interrogativo molto sentito nei nostri giorni: ne sono una testimonianza l’impatto che i vari social media hanno sulla comunicazione, spesso focalizzata sulle immagini, o il film di qualche anno fa, la “Grande bellezza” https://frame-frames.blogspot.com/2021/09/%20la-grande-bellezza-sorrentino-alla-ricerca-del-nulla-e-di-se-stessi.html

Oggi, la parola Sublime viene utilizzata spesso. Anche Giacinto PlesciaNew Media e Social-Blogger Influencerhttps://www.giacintoplescia.it/dicono-di-giacinto-plescia/  esperto di filosofia, arte, architettura e non solo, gli ha dedicato una pubblicazione dal titolo “sublime’ontology”.


D’altronde, il dibattito sul “bello” e sulla sua definizione era già noto ai tempi dei dialoghi platonici e ha conosciuto poi una maggiore risonanza con il “Trattato del Sublime”,   un’opera https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_del_Sublime che coinvolge il lettore puntando sull’ Empatia e il pathos.

Il “bello” e il “sublime” ai tempi dei social

Quello che Giacinto Plescia si chiede è se oggi è possibile parlare di bello e sublime. Sui social network, ad esempio, con un click si può mettere un “mi piace”, ma questo non è detto che sia espressione di qualcosa di bello e di sublime https://www.giacintoplescia.it/la-bellezza-del-sublime/  

Questi due elementi, d’altronde, e soprattutto il Sublime, si legano a qualcosa di concettualmente più elevato: Il Sublime” si svela solo nell’Infinito o nell’Abisso. Si tratta di un tema presente in Nietzsche e che viene esemplificato dal Canto di Calipso, inedita dea che diventa rappresentante del “Sublime” https://www.lupokkio.it/giacinto-plescia/

Spesso, nel linguaggio comune, quando qualcosa piace davvero molto, e la riteniamo più che semplicemente bella, si usa l’espressione sublime. Tuttavia, dietro questo termine si nasconde un concetto assai differente dal “Bello” e che è capace di sconvolgere e generare smarrimento e paura, riprendendo le parole di Kant https://www.giacintoplescia.it/kant-e-aristotele-la-bellezza-e-la-tragedia/

Il sublime nelle arti: pittura, letteratura e musica

Nella pittura William Turner  https://it.wikipedia.org/wiki/William_Turner è considerato uno dei maggiori interpreti del sublime che viene espresso attraverso la scelta di colori, soggetti e ambientazioni ben precise. 

Nella letteratura, invece, Giacomo Leopardi https://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Leopardi  può essere considerato un esponente del sublime che, attraverso le sue parole, riusciva a suscitare l’amore, la gloria e la virtù in chi leggeva i suoi scritti.

Anche la musica non è lontana dal concetto di sublime: infatti, il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer https://frame-frames.blogspot.com/2015/03/schopenauerlarte-di-aver-ragione.html il cui pensiero è successivo a quello romantico, affermava che le melodie fossero uno “metafisica in suoni”. Oggi, questo approccio è stato ripreso, anche in chiave moderna, attraverso melodie che mescolano diversi stili e che hanno un forte effetto evocativo.

Chi è Giacinto Plescia

Giacinto Plescia, si è laureato in Architettura al Politecnico di Torino con pubblicazione di uno stralcio della Tesi.  

Inoltre, ha concluso il Corso di Specializzazione post-lauream in “Pianificazione Urbanistica” all’Università degli Studi di Roma e ha conseguito 3 Attestati di Perfezionamento post lauream in Filosofia all’Università degli Studi di Firenze.

Tra i suoi più importanti risultati ci sono anche il Premio “Onor d’Agobbio” Sez. Saggistica e 2 premiazioni (CD-Calendars) nell’ambito del“PirelliInternationalAward”.

Al di là del suo interessante percorso di studi, oggi Giacinto Plescia ama definirsi un New Media e Social-Blogger Influencer e, sul suo seguitissimo Blog Frame-Frames, pubblica frequentemente articoli che rappresentano una critica alla società moderna, agli avvenimenti di attualità, interpretandoli secondo la sua particolare visione. 

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